• Rumore Umano
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Imparare una lingua attraverso il corpo. Un attraversamento del paesaggio della memoria liberamente ispirato all’opera di Agota Kristof, scrittrice, donna, esule, madre, operaia, poetessa.
Una donna sola attraversa undici stanze, gli undici capitoli in cui ha diviso la propria autobiografia. La lingua dell’attrice in scena sprofonda in un linguaggio essenziale che attraversa il tempo mitico dell’infanzia, l’adolescenza come momento di perdita della spensieratezza e insieme di scoperta della propria vocazione, la fuga dal proprio paese di origine, il difficile apprendimento di una lingua straniera, la scrittura.
Il corpo dell’attrice porta il segno di un altro corpo, l’impronta di un altro corpo, ora assente, e sul ricordo di quella presenza, agisce, costruendo una partitura coreografica sulla quale si innestano le parole, a volte sostituendole quando incontrano l’impossibilità del dire. Il pubblico viene accompagnato in un viaggio intimo e universale a un tempo, dove la condizione femminile diventa esemplare di molte delle contraddizioni esistenziali del tempo presente: il lavoro da operaia e la maternità, la litania dei nomi di tutti i compagni immigrati che “non ce l’hanno fatta”, la condizione di solitudine di chi in Occidente vive per lavorare.
Una storia del secolo scorso, ancora più che mai attuale.

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Rassegna Stampa

“Ammesso che il teatro sia infatti uno spazio di ascolto di qualcosa di inaudito, resta sospesa la domanda: che cosa esso fa udire? La risposta è il titolo stesso: un rumore “umano”. Gli esseri umani spesso non si ascoltano, non si capiscono e non si comprendono. A teatro, accade – in modo altrettanto raro, frammentario ed episodico – che una comprensione e una relazione vera abbiano luogo, pur senza mai superare la durata di un minimo di tempo. Basso continuo e ispirazione prima di tutto lo spettacolo è la biografia della scrittrice Ágota Kristóf, condensata nella sua biografia L’analfabeta. Un’attrice sola (Isadora Angelini) ne ripercorre le principali tappe (la giovinezza in collegio, l’esilio in Svizzera, il successo del suo primo romanzo, per menzionarne solo alcune), oscillando – di nuovo come in Silenzi – in un registro stilistico tra il narrativo e l’onirico, tra il racconto fedele dei fatti e la loro interpretazione alla luce dello sguardo sensibile-sognante della scrittrice. Da tutto questo insieme biografico e poetico emergono tutti quei «rumori umani» che ciascuno di noi sperimenta nella propria vita, ma che nella vita della Kristóf acquistano una bellezza particolare e una caratura esemplare: la nostalgia delle proprie origini, la perdita della giovinezza, lo sgomento di fronte alla violenza quotidiana, e via dicendo. Un elemento nuovo di riflessione si affaccia poi in questo recente lavoro di Teatro Patalò. C’è la coscienza che al fondo di tutti questi “rumori umani” che il teatro riesce a evocare vi è qualcosa di più misterioso, che né l’attore né lo scrittore riescono a esprimere. In questi piccoli misteri quotidiani si nascondo ampi labirinti, come in tutte le parole che usiamo: intuitive a prima vista, oscure e controverse quando vengono studiate da vicino.”
[Enrico Piergiacomi, Rumore umano: sul balbettio del poeta]

Repliche Lavoro

Anno 2016
29 novembre 2016 (primo studio dal titolo 'L’analfabeta') cartellone delle iniziative contro la violenza sulle donne, Teatro Valeria Moriconi, Jesi
Anno 2017 11-16 dicembre 2017, residenza artistica, progetto interregionale di residenze artistiche con il sostegno del MiBACT, E-R cultura, Teatro Due Mondi presso la casa del teatro di Faenza
16 dicembre 2017 “Per Un Teatro Vicino” casa del teatro, Faenza
Anno 2018 26 gennaio 2018 “Fuori Stagione”, Santarcangelo di Romagna; 27 gennaio 2018 “Fuor di Teatro”, la Scuderia Monte San Vito (AN); 28 gennaio 2018 “Fuor di Teatro”, la Scuderia, Monte San Vito (AN)
Anno 2019 24 novembre 2019 “Mentre Vivevo”, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Centro Sociale di Poggio Torriana, (RN)

Spettacoli
in repertorio