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Alla luce dell’aurora, fredda luce planetaria, luce di corridoio o di sala d’aspetto, sala operatoria, macello. Luce che tenta di ricacciare indietro le tenebre.

Una donna torna al momento della cicatrice. Quelle stratificazioni che vogliono ostinatamente essere cancellate e riportano all’attimo presente.

Quattro ombre la rievocano, la muovono, la giocano e giocano tutte le parti, si fanno microcosmo dei viventi, dove i corpi cambiano, dialogano, si contengono ed entrano in relazione. Piume, squame, rami, mani, vasi sanguigni, rocce, che il corpo materno esperisce umanamente nella sua carne. Corpo - cosmo ad accogliere molteplici voci, sussurri di corridoio, canti alla soglia, versi, richiami e risa ad aprire la necessità dura che copre l’orizzonte.

Un lavoro che coinvolge attrici e attori di età diverse e nasce da alcune potenti suggestioni che pensano “il corpo come materia vivente” e la “sfera del nascere” come sigillo della complicità delle donne con la natura. Raccoglie una costellazione di immagini raccolte negli anni attorno alle esperienze della maternità, della fragilità, della violenza ostetrica. La scena teatrale accoglierà le immagini creandole, là dove la lingua del corpo è intensa, dove la voce cerca la musicalità della lingua materna.

Il lavoro è una scrittura originale ispirata ai lavori di Adriana Cavarero (Donne che allattano cuccioli di lupo), Maria Zambrano, Ida Travi

Con frammenti da Sylvia Plath, poeta a cui il lavoro è dedicato.

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Repliche Lavoro

DEBUTTO

Teatro degli Atti, Rimini
8 marzo 2024
Cartellone Lotto sempre


Prossime date

27 luglio 2024 Fuor di Teatro
30 luglio2024 Festival Ermo Colle, Parma


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